via Locatelli 25 - 24060 Berzo San Fermo (BG) info@mpv-valcavallina.it +39 035 822165 - IBAN per donazioni: IT91T0306967684510779161318

La salute delle donne e i rischi della Ru486

Una riflessione del prof. Giuseppe Noia sulla recente decisione italiana sulla pillola abortiva:

La donna percepisce la presenza di un figlio fin da subito e questa percezione è indipendente dalle sue dimensioni in centimetri e in grammi; piuttosto è proporzionale alla “presenza” del figlio. La convinzione (errata) che la soppressione del piccolo embrione equivalga ad un piccolo trauma è scientificamente non vera, tanto che molte donne, dopo un aborto spontaneo al secondo mese di gravidanza, mi hanno detto: «Professore, a chi devo dire che sto soffrendo come se avessi perso un figlio di 1,70 m e 70 kg, invece di un embrione di 12 mm?».
L’aborto farmacologico cerca di silenziare la verità scientifica di questa relazione biologica, immunologica, ormonale e psicodinamica, che sin dal primo istante del concepimento, si crea tra l’embrione, ossia il figlio, e sua madre: per certa “scienza”, ormai datata e inconsapevole del “protagonismo biologico” dell’embrione, sembra che questa realtà sia irrilevante.

Leggi l’intera riflessione del prof. Giuseppe Noia a pag. 3 de L’Osservatore Romano del 20 agosto 2020.